Risultato della ricerca: oasi lipu palude brabbia
Capripao
Esemplare di Cariama Cristata, mascotte dell'Oasi
brax
Questo piccolo uccello è stato scoperto per la prima volta alla fine del 1700, da Linneo. Il nome scientifico del genere deriva dal latino alcedo in riferimento al mito di Alcione, che venne trasformata dagli dei in uno di questi uccelli assieme al marito Ceice. Venezia- Mestre Oasi Lipu Gaggio Marcon (Italy) Febbraio 2024 Nikon Z8 Nikon 180-600 serie Z.
Stracqua63
Oasi di Alviano. Crop. TopazLabs Gigapixel e LR. _DIN1769-TpzGigaPixel-low resolution-2x_LR-5
viracocha50
=========================> CONSIGLIATA VISIONE IN SALVA ORIGINALE <============================ Camminando sulla sponda sinistra dell\'Adda da località Sosta fino ad arrivare al traghetto di Leonardo a Imbersago, attraverso l\' Oasi dell\' Alberone.
Roberto Giacomet
Alba nella palude
viracocha50
=========================> CONSIGLIATA VISIONE IN SALVA ORIGINALE <============================ Questa passerella parte da un capanno di osservazione, per attraversare un canneto all\'inizio dell\' Oasi dell\'Alberone sulla sponda sinistra dell\'Adda in località Sosta.
mauriziot
...al tramonto. Egitto, giugno 2012
ranxnerox
espulsione del Bolo , il martin pescatore dopo aver mangiato , rigurgita quello che non digerisce ... sequenza di 5 scatti dell\'espulsione , scattata all\'oasi Lipu di Gaggio , con nikon d4s 600 mm + 1,4 x 1/1250 f5,6 iso 3200 con cavalletto .
Audisiogd
Scattata al centro Lipu di Racconigi. La cicogna nella sua partenza in volo sembrava stesse ballando.
alessia noè
Piccolo di cavaliere d\'italia ripreso in oasi
Antino_Cervigni
Foto scattata a marzo di quest\'anno nel parmense, in una zona incolta ricca di topi. Migrati ad aprile li stiamo aspettando di nuovo
vinci62
tiepida è l\'aria che accarezza le foglie e sbuffa nel cielo tra le nuvole basse. La barca mi fissa, mi siedo sul prato, non voglio destare l\'acqua assopita. Oasi WWF Le Folaghe - Cavalletto, big stopper, GND 0.6 Soft (esposizione 30 sec.)
manlio.bottegoni
I laghetti di Portonovo sono due caratteristici laghetti salmastri che si trovano lungo la stradina che porta al molo, dietro alla torre. Circondati da un fitto canneto di giunchi e cannucce di palude tra i bianchi ciottoli di pietra del Conero, incastonati come due gioielli si estendono il Lago Profondo e il Lago del Calcagno (o Lago Grande nella foto). Leggende quasi magiche regnano sovrane in questo verde paradiso incontaminato. Antiche fonti testimoniano infatti che i laghetti si sono formati in tempi remoti quando l’acqua salata del mare, rimasta prigioniera per effetto di enormi macigni staccatisi dal monte Conero a causa di una gigantesca frana, si è mescolata nel tempo a bolle d’acqua dolce emergenti dal terreno. Secondo la leggenda questi laghi potrebbero essere collegati al mare tramite dei canali sotterranei che formerebbero dei vortici in grado di risucchiare chiunque vi nuoti vicino. Nessuno infatti ha il coraggio di tuffarsi nei laghetti, che rappresentano il regno incontrastato della fauna acquatica. Pare, comunque, che siano stati visti più volte, anche se non in tempi recenti, dei germani reali morti e con il piumaggio malmesso, galleggiare nel mare li vicino, proprio come se fossero stati, improvvisamente e senza scampo, risucchiati da potenti vortici d’acqua.